Nella sera prima della Festa della Liberazione, Salvatore Borsellino è stato ospite di un incontro antimafia, aperto alla cittadinanza, nella Sala del Tricolore, sede del Consiglio Comunale di Reggio Emilia.
Alle ore 20.45 di giovedì 24 aprile è iniziata la serata con Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio e autore del libro “Fino all’ultimo giorno della mia vita”.
E’ stata un’iniziativa incentrata su due forme diverse, ma parallele, di resistenza: quella antimafia e quella antifascista.
L’incontro è stato coordinato da Elia Minari.
Hanno posto domande a Borsellino anche Francesca Montanari, Alice Portal, Andrea Franzoni e Alessandro Fontanesi della redazione di Cortocircuito, web-tv indipendente di Reggio Emilia. Saluti iniziali di Natalia Maramotti, assessore del Comune di Reggio Emilia.
Si tratta del settimo evento nella Sala del Tricolore all’interno del progetto “Reggio contro le mafie.it”, promosso da Cortocircuito insieme al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia-Romagna.
Salvatore Borsellino è anche leader del “movimento delle Agende Rosse”, che fa riferimento al taccuino misteriosamente scomparso su cui Paolo Borsellino scriveva appunti personali, supposizioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Borsellino, dalla morte del fratello, si è distinto per il suo impegno nella ricerca della verità sui mandanti delle stragi di mafia del 1992.
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